"Jim e Jamie Dutcher hanno trascorso sei anni in compagnia di un giovane branco di lupi nelle Sawtooth Mountains (idaho). Uomini e lupi hanno vissuto in una società creata dai lupi, obbedendo alle stesse regole. così Jim e Jamie sono stati accettati, hanno ottenuto fiducia e rispetto dai loro camici quadrupedi, hanno gioito della nascita dei cuccioli e pianto la morte di alcuni esemplari. un'esperienza assolutamente unica e straordinaria testimoniata da questo splendido libro che narra la "convivenza" fra uomini e lupi e la illustra con spettacolari fotografie."
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"Quando la prima luce del giorno dissipa il velo di buio nella foresta,e l'erba gelata comincia a fumare sotto il sole del mattino, i lupi sono ancora addormentati. Buonsenso vorrebbe che di notte, per combattere il freddo, il branco stesse ben unito; invece tutti dormono a qualche metro di distanza l'uno dall'altro, senza nemmeno sfiorarsi. Come a un segnale convenuto, tutto il branco comincia a muoversi nello stesso momento, senza che alcun contatto fisico l'abbia indotto a farlo: nessuna gomitata nelle costole, nessuna sveglia. Si tratta di quello stesso segnale telepatico che a quanto pare hanno durante la caccia, come se un filo di connessione centrale percorresse le coscienze del branco."
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"Nei nostri numerosi anni di studio dei lupi, abbiamo scoperto che, di questi animali, la gente ha quattro diverse concezioni, pesso coesistenti.
La prima di queste percezioni è quella che chiamiamo il lupo dei nostri incubi. E' la bestia delle antiche paure, il concetto di lupo che gli europei si portarono appresso nel Nuovo Mondo. Oggi questa creatura selvatica sopravvive nelle menti di molti allevatori e cacciatori: un assassino assetato di sangue, che ammazza bestiame, selvaggina e persino esseri umani. Tristemente è una visione dura a morire, nonstante l'enorme quantità di prove a suo sfavore.
La seconda percezione in cui spessi ci imbattiamo è quella del lupo della scienza, accuratamente monitorato: il lupo braccato e studiato dai biologi. In questo caso è spesso rappresentato attraverso i dati -statistiche di riproduzione, psicologia e spostamento. Benchè sia una visione che in effetti riconosce al lupo una capacità intellettiva, spesso è cieca nei riguardi della sua individualità, della sua devozione per la famiglia e di qualsiasi fenomeno che suggerisca una capacità emozionale.
All'estremo opposto dello spettro c'è la terza percezione, che noi chiamiamo il lupo dello spirito. Tale creatura, onorata nella cultura di molte tribù native d'America, è stata mutuata e spesso travisata dai moderni difensori del lupo. Il lupo in questo caso è un amimale di grande saggezza, da venerare quale guida spirituale. Anche se questa visione gli riserva un'alta stima, spesso ciò va a scapito di una sua precisa conoscenza scientifica.
Infine c'è il lupo che abbiamo conosciuto noi: il lupo sociale.Negli anni in cui abbiamo convissuto con questi animali e li abbiamo ossevati, abbiamo imparato a veere in loro degli individui, ciascuno con la sua personalità distinta. Tuttavia i lupi sono creature fortemente sociali, molto devote al branco, alla famiglia. Più e più volte siamo stati testimoni di grande affetto e della cura che si mostrano reciprocamente e abbiamo concluso che sono capaci di provare non soltanto emozioni ma vera e propria compassione.
Questa è la visione del lupo di cui vogliamo parlarvi: un lupo che non è nè un demone nè un dio e neppure un robot biologico. E' un animale intelligente ed estroversamente sensibile, che può essere individuo e animale sociale. un animale che si prende cura dei suoi malati, protegge la famiglia e ha un bisogno disperato di essere parte di qualcosa che sia più grande di lui: il branco"
[Modificato da zara90 02/03/2008 11:43]